Un claustrofobico interno. Un ospite inatteso. Un kafkiano processo per stupro. Roman Polanski (qui l’articolo della retrospettiva) non si smentisce mai: i suoi film sono sempre garanzia di particolare tensione, oltre che di qualità. Basato su una piéce teatrale, il film vede due grandissimi attori, Sigourney Weaver e Ben Kingsley, che si scontrano, in crescendo, dalla prima all’ultima scena, tra confessioni, bugie e ritrattazioni continue fino allo scontro finale e oltre. Un epilogo, a mia detta surreale, estremamente significativo per descrivere la condizione mentale femminile in determinate condizioni.
Da notare la brumosa e irreale fotografia di Tonino Delli Colli, direttore della fotografia di Fellini, Pasolini, Leone e tanti altri.
Spettacolari le musiche di Wojciech Kilar, l’autore delle musiche di Dracula di Bram Stoker di Coppola.
Chi non l’avesse visto ha la possibilità di vederlo stasera su Rai 4 alle 22.50
Gran film! Un capolavoro… come sai, ho la passione per le pièce ben fatte, e Polanski in questo eccelle.
Eccelle senza ombra di dubbio! 🙂
Anche a me sono sempre piaciute molto queste piéce cinematografiche ambientate praticamente in un solo interno… che sia Nodo alla gola di Hitchcock o che sia La strana Coppia, spessissimo sono di livello perché c’è un’ottima scrittura alla base.
Concordo. Forse è perché mi piace il teatro, ma tutte le pièce che ho visto mi sono sempre piaciute moltissimo.
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