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La talpa: ovvero le simpatiche avventure di The mist, Bane, Giulio Cesare, Andy Garcìa & il Commissario Gordon con gli occhiali

Premessa per i lettori:

Nessuna prevenzione c’è stata da parte mia nei confronti di questo film. La talpa è stato da me visionato con ottime intenzioni e con aspettative piuttosto elevate, dato il cast di alto livello, le sapienti ricostruzioni scenografica e fotografica estremamente convincenti e curate, le multiple locations, etc… Questo film purtroppo soffre di un serio problema che affligge molte altre pellicole: non ingrana. Per questo mi permetto di farne una recensione derisoria, perché un film con un budget elevato, attori eccezionali, molto curato che poi mi fa un tale gesto di non rispetto e presunzione verso il pubblico, mi fa davvero davvero davvero rodere. Ora dico io: può mai essere considerato un capolavoro un film che non ingrana? Oppure un film che non ingrana è più facilmente considerato un capolavoro, venuto meno il lato dell’intrattenimento? A voi la risposta…

Gary Oldman è un agente segreto britannico da poco andato in pensione che deve scoprire un infiltrato russo ai vertici del Mi6. E’ una vera forza della natura: talmente coinvolgente, simpatico e sorridente, come ben si può evincere anche dall’immagine soprastante e dai trailer, che i colleghi lo soprannominano Smiley. Già solo per questo io, fossi in voi, griderei al capolavoro: quale innovazione in questa carattererizzazione! Giammai vidi in una spy story o in un giallo un commissario/agente segreto che è indifferente, scaciato e impassibile! Che cosa non si fa pur di fare un personaggio a tutti i costi diverso da 007, eh? Voi obietterete giustamente che è tratto da un libro piuttosto vecchio, quindi: ok, abboniamogliela questa cosa, guardiamo e passiamo oltre…

Allora: c’erano una volta… comunque non mi prendete in giro, dai! Quello non è Smiley: è Gary Oldman, con l’unica differenza che ha fregato gli occhialoni a Colin Firth in A single man. Se non volete che sia Gary Oldman con gli occhiali, vi posso concedere al massimo che Smiley sia una variante del Commissario Gordon dei Batman di Nolan!

Il commissario Gordon

Gli occhialoni arrubbati (Colin Firth in A Single man)

Vabè, dai, passiamo seriamente alla trama.

Vi sfido a distinguerlo da Andy Garcìa

C’erano una volta: il cassiere di The mist, quello che fa Giulio Cesare nella serie Rome, Colin Firth che ormai fa sempre e solo ruoli gay, John Hurt che fa il pazzo più un sosia di Andy Garcìa più Bane del Batman di Nolan. Adesso mischiate i personaggi suddetti e fateli cospirare tra di loro, possibilmente con verbosità, che fa più retrò. Unite a tutto questo un’atmosfera di sospensione, che va molto di moda e che fa molto figo: il risultato sarà che dopo metà film ogni possibile interesse umano verso la vicenda sarà del tutto scemato e di chi è la talpa tra tutti questi vi interesserà tanto quanto il pop corn che vi era caduto per terra prima della fine del primo tempo.

Spiegazione razionale: Come purtroppo accade in alcuni film vintage recenti (vedi Shame), i momenti in cui non succede assolutamente nulla vengono mostrati, anzi ostentati, così si può fare una bella regia non convenzionale e ci si può far notare (tutto ciò denota un discreto autocompiacimento registico nonché poco rispetto per lo spettatore), mentre i momenti in cui succede di tutto, quelli più interessanti, si va giù di montaggio e narrazione: tutto spiegato in 2 minuti scarsi, così sto film “lo famo strano”! Che poi nemmeno questa sarebbe una novità in fin dei conti…

Comunque proseguiamo… Che poi questi momenti di riassunto della narrazione sono fatti davvero bene, bella regia, bel montaggio: gli unici personaggi che acquisiscono un po’ di spessore sono proprio quelli che ci vengono raccontati tramite questi espedienti, ovvero Bane (Thomas Hardy, ma lo chiameremo Bane per comodità dato che interpreterà questo balordo ruolo nel prossimo Batman), e Andy Garcìa (non quello vero, il suo sosia…).

Sarà Giulio Cesare lo spione slavòfilo?

Facciamo un esempio pratico. Ti metti a scrivere un giallo e sai già chi è il colpevole, gli dai una storia etc etc, poi ovviamente ti tocca prendere altre tipi, altri indiziati per cercare di mischiare un po’ le carte, però non ti va particolarmente di renderli reali, dopo tutto sono solo delle funzioni e quindi restano delle figure, delle macchiette. Ecco, questa è l’impressione che dà questo film: che molti attori stiano lì a far presenza, e si riducano a macchiette atte ad intrecciare una storia che di base sarebbe semplice.

Anche Gary Oldman non spicca il volo purtroppo in questo film… mi spiace un po’ dirlo perché è un ottimo attore, che non ha mai ricevuto un oscar nonostante la sua indubbia bravura (basta guardare Dracula di Bram Stoker di Coppola per rendersene conto), ma in questo film, anzi forse spinto proprio dal mancato ambito premio, il mitico Gary è andato così tanto di sottrazione nella recitazione che non ci è rimasto praticamente nulla o quasi…!

Aggiungici come complici gli occhialoni a specchio suddetti e durante La Talpa potrete passare utilissime mezzore a guardare i primissimi piani della sua impassibile faccia, a specchio pure quella, e tutto questo nulla te lo devi sorbire così, a buffo, perché il regista non può fare a meno di mostrare la sua europeicità intrinseca. E tutto questo ha davvero stufato: possibile che per prendere un premio devi annoiare?

A un certo punto sembra profilarsi nello sviluppo della vicenda un’opzione interessante: tutti gli indiziati sembrano essere colpevoli in un modo o nell’altro, ma poi si fa un retrofront: eh, no! Non vi credete che il marcio possa mai venire dall’interno(l’interno del Mi6 in questo caso) invece di venire dall’esterno (il Kgb). Si devono distinguere sempre i buoni dai cattivi, c’è sempre una spia più spia delle spie: un MEGASPIONE da esorcizzare, un unico capro espiatorio. Non sia mai il contrario, eh?!

ps: Il regista in un’intervista rilasciata alla BBC aveva affermato che questa non è una semplice storia di spie, bensì una storia di amicizia e lealtà, di menzogna e sospetto, che il genere spionistico gli ha fornito solo la struttura su cui lavorare… e io che ci avevo quasi creduto per un attimo! Questo lo considero un alto tradimento!

pps: Vi assicuro che è molto più saggio rimanere fedeli all’antica serie di 007: da Sean Connery a David Craig, passando per Roger Moore e Timothy Dalton, tranne qualche Pierce Brosnan di cui si poteva francamente fare a meno… I personaggi sono più sfaccettati e calcolando che siamo di fronte alla parodia di una spia… Be’ quando si arriva al punto che la parodia è più sfaccettata di una presunta ricostruzione originale vuol dire che c’è qualche problemino, no?

Sean Connery in “Dr. No” (Licenza di uccidere), 1962

Roger Moore in “Live and let die”(Vivi e lascia morire), 1973

Timothy Dalton in “The living daylights”, 1987

Pierce Brosnan, sintomo della decadenza degli anni ’90, in “Il mondo non basta”, 1999

Daniel Craig e Olga Kurylenko in “Quantum of Solace”, 2008

pps: Non vorrei farvi spoiler, ma ci potrebbe essere un subliminalissimo suggerimento riguardo a chi è il megaspione nel poster di sopra, quindi se non volete sapere la spia, non scorrete sopra le foto degli 007… A voi la scelta!

16 commenti su “La talpa: ovvero le simpatiche avventure di The mist, Bane, Giulio Cesare, Andy Garcìa & il Commissario Gordon con gli occhiali

  1. “E’ una vera forza della natura: talmente coinvolgente, simpatico e sorridente, come ben si può evincere anche dall’immagine soprastante e dai trailer, che i colleghi lo soprannominano Smiley.”
    XD

    “C’erano una volta: il cassiere di The mist, quello che fa Giulio Cesare nella serie Rome, Colin Firth che ormai fa sempre e solo ruoli gay, John Hurt che fa il pazzo più un sosia di Andy Garcìa più Bane del Batman di Nolan.”
    E’ curioso come io ricordi i nomi di quelli che tu non ricordi e viceversa (escludendo Oldman e Firth, ovviamente). Non so chi sia John Hurt, ma il cassiere di The mist (io adoro quel film) è Toby Jones (il mio Dream Lord) e il sosia di Andy Garcia è Mark Strong, quello che considero lo Stanley Tucci dei ruoli da cattivo (ovvero: è bravo, ha fatto una barcata di film, ma è sempre una spalla che non riesce a diventare protagonista).
    Mmm… ho appena controllato, John Hurt è Ollivander di Harry Potter, il mio ragazzo aveva detto di no, ma a me sembrava lui…

    Le parti con Andy Garcia a scuola erano interessanti, in effetti.

    “pps: Non vorrei farvi spoiler, ma ci potrebbe essere un subliminalissimo suggerimento riguardo a chi è il megaspione nel poster di sopra, quindi se non volete sapere la spia, non scorrete sopra le foto degli 007… A voi la scelta!”
    AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA! Ma la locandina l’hai fatta tu? Criminale!

    Comunque, come già ho accennato in un commento al mio blog, questo film non sono riuscita a seguirlo. Di base lo spionaggio non è il mio genere, la mia testa non è fatta per la politica e gli intrighi e dato che mi sono distratta ogni tanto mi sono pure persa dei passaggi. Silenzi a strafottere, ma comunque troppe narrazioni al passato remoto che non aiutano lo spettatore (o me, per lo meno). Mi sono ritrovata a guardarmi intorno e ad osservare la sala, a sperare di poter giocare a tetris, anche se non potevo per non disturbare con la luce del cellulare. Ho fatto più fatica a seguire (anzi, ho rinunciato a farlo) La talpa, che il film che ho visto la sera prima, Faust, un film russo-tedesco filosofico ed altamente simbolico di cui mi sono sfuggiti tutti i significati, ma che mi ha affascinata di più.
    La talpa sono andata a vederlo per il mega-cast ma nonostante tutto… peccato…

    PS: ho trovato molto figa l’inquadratura all’aeroporto quando non si capisce a che distanza sia l’aereo che sta atterrando (immagino sia stata fatta con una sorta di teleobiettivo, tu che sei esperta che mi dici?). C’era questa sensazione di “mi sta arrivando addosso, ma non capisco quando accadrà” o “la minaccia è incombente, ma incerta”

    • SPOILER SPOILER SPOILER
      No, aspetta… quei nomi nella locandina alternativa sono tutti veri… ma scusa, perché Colino si chiama “Spia”??? E’ assurdo…
      SPOILER SPOILER SPOILER

      • Ahhahahaahahha! Colino è un bel soprannome! Comunque magari l’avessi fatta io la locandina: l’ho trovata su internet scrivendo il titolo in originale tra le immagini google (Tinker, tailor, soldier, spy) e mi ha fatto troppo ridere questa qui, che in effetti pare però un po’ rozza a livello di grafica e non so bene da dove derivi…
        La tua descrizione è spassosissima comunque! Sia la brama di tetris che che il paragone con Faust che dicono sia bello tosto…
        Comunque sì, è proprio un’inquadratura zoommatissima e schiacciata al punto che i due piani si sono uniti dando l’impressione di strana vicinanza. Credo che sarebbe stato molto pericoloso girarla con vicino l’aereo che atterra…!

  2. Guarda se ci fosse una cosa al mondo che ha per me l’effetto dell’acquasanta per i vampiri,è la pleonastica e insopportabile saga di James Bond.Ho proprio un serissimo odio nei confronti di sto damerino da strapazzo,e le storielle apresso.Tanto che attori come Connery,che ammiro tantissimo non mi piacciono quando fanno quel tipo di film.
    Per me il miglior film di spie rimane :La spia che venne dal freddo.In ogni caso mi piacciono quelle pellicole che mostrano il lavoro della spia come potrebbe essere nella realtà.D’altronde ho letto tanti libri- consiglio Come Funzionano i servizi segreti di Aldo Giannuli-e mi rendo conto che sia un lavoro poco fantascientifico ed esotico.Le Carrè era una spia e descrive bene l’ambiente
    Non ho visto la Talpa e non intendo difenderla a prescindere,era più che altro un commento relativo a :un film di spionaggio è possibile senza Bond-senza se e senza ma,bon ho finito la scorta dei nostri stupidi slogan dell’era bertinottiana
    ciao

  3. Bellissimo articolo. 😀
    Il mio problema sul finale era dovuto al fatto che il personaggio spia mi sembrava così inutile da non credere che potesse essere effettivamente lui.

  4. Molto interessante e spassosa la tua recensione, proprio domani avevo intenzione di vedere “La talpa”, quindi ti saprò dire meglio le mie impressioni dopo averlo visto. Comunque, la mia sfiducia verso la società mi fa dire e pensare che la gente ritiene un film “capolavoro” ciò che non è solita vedere e che, in fin dei conti, non capisce, spesso sbagliando totalmente. Comunque… a domani! 😉

  5. la talpa è un film volutamente anti-spettacolare. del resto, il regista è svedese e il suo film precedente era emblematico di quale sia il suo approccio al cinema di genere. giustamente, hai tenuto fede alla tua coerenza: se ti piace james bond e la tua versione dello spy-movie è quella, hai fatto bene a stroncarlo. io l’ho trovato molto freddo e un po’ spocchioso, ma nonostante tutto molto affascinante per il suo ostinato lavoro di sottrazione. l’approccio può essere discutibile, ma se uno è disposto ad accettarlo, il film ha i suoi lati positivi.

  6. @gbanks: Quindi dici che è il film è depressivo perché è svedese, detto in parole povere? 😀

    @deaneger: Dai, allora appena puoi ci confrontiamo! Io alla gente che grida al capolavoro ogni 10 minuti d’orologio non so che cosa gli farei. Penso che è come dici tu: questione d’ignoranza, d’insolito, in fin dei conti. Sei acuta 🙂

    @lady Justice: io invece l’avevo tristemente capito dal fatto che gli avevano dedicato quei 4-5 minuti in più a lui… rivoglio la logica hollywoodiana dell’utileeee! questi reazionari fanno diventare altrettanto anche me 😀 se non peggio! 😉 cogli la citazione

    @viga: Chiaro che è possibile un film di spionaggio senza Bond, però non è detto che facendo tutto il contrario forzatamente venga fuori un bel film. Perché damerino da strapazzo? E’ semplicemente un’ironica parodia… La talpa si prende troppo sul serio invece, ne è proprio carente

  7. Control,(John Hurt) il capo dello spionaggio inglese, lo MI6, pensa che infiltrato ai massimi livelli del servizio segreto inglese ci si a una talpa istruita e messa lì da Karla il capo dello spionaggio sovietico. Per questo chiede a Prideaux (Mark Strong aka quello che sembra Andy Garcia) di andare in Ungheria sotto una delle sue coperture per contattare un generale che vuole fuggire in occidente e che sa chi è la talpa. Prideaux cade in un’imboscata e la missione fallisce e Control è costretto a dimettersi e con lui Smiley il suo diretto collaboratore e Connie una collaboratrice che ha capito che l’attaché all’ambasciata russa Poliakov è in realtà un generale russo. Un anno dopo questi fatti Control muore. Smiley è la perfetta spia: fisicamente l’uomo più anonimo che possa esistere, parla poco ma è un grande osservatore ed ha un cervello di prima qualità; il suo punto debole è sua moglie Ann che lo tradisce a ripetizione e di cui è separato al momento della storia.Chi ha sostituito Control e Smiley è cioè Toby Jones ( quello di the mist) e Ciaran Hinds( Giulio Cesare) hanno aperto un nuovo progetto di spionaggio, il progetto strega, di cui tutti gli altri, eccetto pochi eletti, devono essere tenuti all’oscuro. Lo scopo del progetto “strega” è quello di passare false informazioni ai sovietici in cambio di informazioni vere da passare agli americani tramite l’attachè Poliakov. A questo punto Ricky Tarr (Tom Hardy che ha fatto outcoming ed ha dichiarato di essere un bissessuale sposato e padre) telefona da Istanbul e dice di avere della informazioni da una ragazza russa che vuole passare in occidente che c’è una talpa ai massimi livelli dell’MI6 e che lei sa chi è. Smiley viene ricontattato e reintegrato per seguire il caso. Tarr ha inviato un telex all’MI6 per avere l’Ok all’espatrio della ragazza. Gli viene risposto solo “ricevuto” e il giorno dopo l’intera rete dell’intelligence turca viene sgominata. Le spie russe, compreso il marito della ragazza vengono uccise e la ragazza viene deportata in URSS. A questo punto è chiaro che “la talpa” ha letto il telex ed ha informato i russi bloccando tutta l’operazione. Smiley deve capire di chi si tratta tra Tinker, tailor, soldier e poorman. Deve investigare all’insaputa dei sospettati e di tutte le altre spie all’infuori di Giullam che opera per conto di Smiley. Gli altri continuano a portare avanti il progetto “strega” Prideaux si è salvato ed è stato riportato in patria dalla Talpa ed ora insegna in una scuola ma tutti credono sia morto compreso Smiley. Prideaux era l’amante di Tailor un bisessuale che amava sia gli uomini che le donne. (un dettaglio, vero, della storia e che le doppie spie del “cambridge five” avevano tra di loro anche dei legami sessuali nati nei collegi di lusso nei quali erano stati educati). Da adesso in poi spetta al lavoro mentale e investigativo di Smiley di riuscire a capire chi sia “la talpa”. Il film però descrive la vita delle spie, persone sole, che non si possono fidare di nessuno, che non hanno legami familiari, non hanno amici e che non credono neanche più negli ideali per i quali hanno abbracciato il lavoro: vivendo le varie esperienze si sono resi conto che il sistema sovietico e quello occidentale non sono altro che le due facce della stessa medaglia. Lo scrittore Le Carrè è stato una spia e si è dovuto dimettere quando la spia sovietica infiltrata nel sistema inglese è fuggita in URSS. Racconta quindi un’esperienza e un ambiente vissuto nella realtà. Il film è pieno di flashback e di personaggi quindi bisogna concentrarsi e non distrarsi per seguirlo. A parte Smiley gli altri personaggi sono poco sviluppati per questioni di tempo, ed è un peccato, data la statura degli attori tutti di prima qualità. Però se lo scopo del film era quello di illustrare la vita solitaria e la realtà miserabile delle spie è stato raggiunto. Il film è adatto soprattutto a chi ama gli intrighi e gli enigmi.
    l

    • Nonostante avessi capito le trame, grazie lo stesso per la pazienza.
      I flashback sono molto belli, però la voluta mancanza di enfasi mi è sembrata molto forzata, come già credo si sia capito sopra, a prescindere da chi è appassionato da enigmi o meno. Mi è dispiaciuto assai della mancanza di spessore dei personaggi, un vero peccato. Per me è un aspetto essenziale del film…

  8. Voglio aggiungere un dettaglio ma importante. Gli occhiali di Smiley giocano un ruolo importante nel film. Smiley infatti all’inizio del film va dall’oculista e cambia gli occhiali mettendone un paio con la montatura più scura. Nei flashback Smiley ha la montatura degli occhiali color tartaruga chiara e nel tempo reale ha gli occhiali con la montatura scura. Per quanto riguarda la mancata enfasi e mio parere, ma posso sbagliarmi, che anche ai giorni nostri una spia nella realtà deve essere grigia, anonima, quasi invisibile. Ne abbiamo un esempio con la mafia (non è spionaggio ma si tratta sempre di lavorare sotto traccia). I mafiosi reali che abbiamo seguito negli anni sono riusciti a evitare di farsi arrestare anche per decenni perchè hanno vissuto non facendosi notare o addirittura nascosti i bunker. Vi ricordati i famosi “pizzini”? Usare il telefono, il computer o la carta di credito significa farsi rintracciare subito. Anche oggi, secondo la mia opinione, il lavoro di una spia è un lavoro di intuito, deduzione ed intelligence.

  9. Cara Emerald,
    questa volta il film l’ho visto (tra l’altro spinto ad andarci da compagni di merende!) Il flop si è mostrato, ahimè, subito, per tutte le ragioni che hai elegantemente (e pazientemente) censito.
    Ad un certo punto c’era chi mi diceva: ‘Ma che roba è?’. E io a dare gomitate.
    Vabbè, è andata. Colonialismo culturale!!!!! Basta con queste pellicole inutili.
    (Un’amica mi ci ha fatto una mail apposta, dicendo a difesa: “Ma si vedeva bene Londra!”).
    mfr

    Ah, nella tua premessa c’è un refuso ‘abbatantuonesco’…

    • Ahahahahaha… Grazie per l’avvertimento: non me ne ero proprio resa conto dello zampino di Diego! Poi mi era capitata l’aggressione di un troll in quei giorni quindi l’articolo è stato scritto anche abbastanza di getto… Io il film l’ho visto solo per Gary Oldman, come tutti gli altri credo. Questi sono purtroppo reflussi di un periodo di mancanza di idee e di insicurezza delle produzioni che se non si affidano a un best-seller si sentono male. Tra l’altro credo che la presenza dell’autore del libro tra gli sceneggiatori sia stata più dannosa che altro…
      Un saluto!

  10. Purtroppo cara Emerald, ci dovremo risentire a riguardo, perché sono andata a vedere il film, ma probabilmente non era il momento giusto, cioè: sono andata a metà pomeriggio (amo andare al cinema a quell’ora perché le sale sono mezze vuote), dopo aver mangiato un ottimo pranzo, il riscaldamento nella sala era quasi al massimo…
    Il film è molto lento, ben fatta la fotografia e la ricostruizione storica, però per dare un giudizio completo aspetto di rivedere il film nel momento giusto e a stomaco vuoto anche perché dopo un quarto d’ora mi sono addormentata per una ventina di minuti e quindi non voglio dare un giudizio riguardo un film che non ho visto dall’inizio alla fine… non appena lo rivedrò, ti darò il mio giudizio! 😉

    • Caspita… Quanto sei corretta ad andare addirittura a rivederlo. Sei una vera amante del cinema 🙂
      Comunque purtroppo il film non aiuta particolarmente a rimanere svegli in stati già di possibile sonnolenza…
      A me è capitata una situazione simile mentre vedevo Capitan America…

  11. Mi tocca dissentire. A me il film è piaciuto e forse proprio perchè era lento. Ma di una lentezza non fine a sé stessa, ma specchio della metodologia di azione di Smiley. Il suo personaggio fu inventato come evidente opposto alla figura di James Bond e Le Carrè voleva rappresentare una spia più vera e realistica (lui stesso aveva lavorato nel periodo della guerra fredda per MI6). Qui Smiley ha la meglio sugli avversari grazie alla pazienza, la calma e la capacità di saper aspettare. E questo secondo me il film l’ha trasmesso benissimo.
    Inoltre l’angoscia che vivevano i protagonisti era palpabile, seppur trasmessa non direttamente (scene d’azione), ma solo con richiami alla pericolosità del KGB.

    Scritto un po’ di fretta ma va bè…

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