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Romanzo di una strage: purtroppo per alcuni, la verità sulla strage di Piazza Fontana esiste

L’eccellente Marco Tullio Giordana stavolta ci porta dentro le mille contraddizioni riguardanti la verità ufficiale che tutt’oggi aleggia incerta intorno alla famosa strage di Piazza Fontana a Milano. Anche per gli scettici convinti e tranquilli che la pappa pronta della verità ufficiale sia sempre giusta, unica e affidabile, il film va visto per la capacità di ricostruire alla perfezione il sentimento comune di un’epoca caratterizzata da ricorrente stato di shock, oltre che da uno stile unico e inconfondibile. Per non parlare poi del letterale “ammassamento” in un’unica pellicola di una quantità fuori dal comune di ottimi attori, sopra tutti i quali eccelle Pierfrancesco Favino nel ruolo dell’anarchico Pinelli. Il secondo posto spetta invece a Fabrizio Gifuni, nel ruolo del placido ma consapevole Aldo Moro. Molto apprezzabile anche Mastandrea che rende l’umanità di Calabresi, commissario e uomo comune ritrovatosi in una situazione molto più grande di lui.

Scritto dopo ben 5 anni di ricerche e documentazioni, la coppia di sceneggiatori Rulli e Petraglia, dopo il magnifico “La meglio gioventù”, ha sfornato un altro di quei film che descrivono alla perfezione la situazione italiana in determinate circostanze, in questo caso decisamente tragiche. La regia di Giordana non sbaglia un colpo, funzionale senza virtuosismi. Molto belle e inquietanti le musiche di Piersanti. La fotografia, nonché gli ambienti e i costumi, sembrano essere usciti fuori proprio da quegli anni Sessanta che si stanno per tuffare nel pieno dei Settanta e, purtroppo, anche nella strategia della tensione. Oltre alle vicende delle persone direttamente coinvolte con la strage, detta “di stato” a causa della sua connivenza generale in merito, il regista ha tenuto molto a mostrare anche le ripercussioni di tutto ciò ai vertici più alti del mondo politico di allora. Pochi sanno infatti che all’epoca si rischiò addirittura un colpo di stato da parte di capi militari capeggiati dal principe Borghese…

… Ma soprattutto pochi sanno di come stragi, bombe ed attentati siano spesso opera volontaria e attiva di correnti destrorse, nonostante si tenti perennemente di appiopparle ad anarchici e simili, ovvero a quelli che in teoria sono i primi nemici dello stato. La realtà, o segreto di pulcinella, è che la violenza sociale è un alibi perfetto per giustificare la repressione da parte di governi di destra, che in questo modo salgono più facilmente al governo e hanno carta bianca, proprio perché circola questo luogo comune per cui i governi di sinistra sarebbero incapaci di “tenere le redini” e mantenere il cosiddeto “ordine”. Ma se l’ordine lo scombirono volontariamente servizi segreti deviati, neofascisti & co (con la complicità ulteriore della sinistra militante negli anni a seguire) allora non sarà forse che siamo di fronte ad una tattica da mettere in scena ad hoc onde ottenere l’abolizione di determinati diritti costituzionali? Questo è il caso anche della strage di Piazza Fontana, la quale, oltre i 17 morti di quella sera del 12 dicembre 1969, ha continuato a mietere vittime anche negli anni successivi, nel disperato tentativo di sviare una verità che da più parti cercava di venire a galla. Ad oggi i probabili colpevoli sono stati scoperti ma, per una condanna tardiva a causa del depistamento delle indagini, non c’è stata per loro alcuna pena… Pasolini, insieme ed altri intellettuali dell’epoca, avevano già intuito di chi si potesse trattare: ecco il famoso articolo “Cos’è questo golpe? Io so” dell’epoca. Per quanto riguarda quanto dice Adriano Sofri, io non mi metterei a cuor leggero in mano a parole di persone che hanno decretato sentenze di morte e ucciso per motivi politici e che ancora si fanno pubblicità, oltre che sulle spalle di questa bella pellicola, su un evento che ha provocato decine di vittime.

17 commenti su “Romanzo di una strage: purtroppo per alcuni, la verità sulla strage di Piazza Fontana esiste

  1. Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. Ecco, un film che DEVO vedere. Grazie Emerald del tuo articolo

  3. Film molto bello, forse la regia è un po’ troppo fredda ma merita la visione. A parte le scene con Laura Chiatti.

  4. Anzitutto complimenti per la (come sempre) ottima recensione. Se passi dal Cinemalato ho scritto giusto oggi la mia personale opinione sul film, ottimamente realizzato ma troppo freddo e neutrale (la valutazione è leggermente inferiore alla tua, ma non discordiamo troppo).

    Ciò che però mi premeva dirti è che ho scoperto che sei anche tu Storiadeifilm.it! O che un mi dici nulla? 😀

  5. Spero proprio di non perderlo. In quanto a Sofri: scenda il silenzio.

  6. Ho visto il film questa sera. Domani devo portare dei fiori a una lapide. Che vergogna =_=

  7. Ho visto il film quasi per caso, l’ho snobbato perchè in generale mi è sembrato troppo movimentato, dispersivo, confuso, con troppi personaggi. Non conoscevo bene quella parte della storia italiana. Poi sono tornata a casa e mi sono documentata un po’ e ho constatato che sono quelle stesse vicende ad essere confuse, quindi il film è stato un ottimo specchio. A livello cinematografico ne so troppo poco per poter dire se il film è un buon lavoro o meno. Personalmente a me ha lasciato la voglia di andare a ricercare quel qualcosa in più di quello che si sa dai libri di scolastici.

    • Penso che l’obiettivo fosse proprio ciò che hai provato tu: l’incredulità e una successiva documentazione da parte dello spettatore su questi fatti poco conosciuti, soprattutto quelli della caserma di Bolzaneto.

      ps. Comunque benvenuto/benvenuta sul blog!

  8. Grazie dell’accoglienza! Ho scovato in me da poco tempo un forte interesse verso il cinema, interesse che non si era palesato mai prima. E ora sto cercando di recuperare tutto l’immenso tempo perduto nell’ignoranza al riguardo. Ho notato che la lettura dei tuoi post per me può essere un ottimo punto di partenza. Buon proseguimento!

    • Eh sì, fa così: tutto insieme, è successo anche a me! 🙂
      Chiaramente torna quando vuoi! All’inizio sembra un mare di cose ed è difficile orientarsi verso le “cose più buone”. A breve metterò nel blog una pagina con tutte le immagini dei film recensiti a puzzle, quindi magari ti può interessare anche questo, così, scegliere il film a intuito dall’immagine che ti ispira di più.
      A presto!

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