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Dark Shadows: Tim Burton ispirato ma non troppo

Dark Shadows è un film estremamente curato per quanto riguarda il lato visivo. Può vantare fantastici set ricostruiti ad arte in studio e un eccellente livello qualitativo fotografico e costumistico, oltre che un bel cast (tra cui anche Michelle Pfeiffer). Il film parte piuttosto bene in qualità parodia degli sterotipi filmici su vampiri e famiglie goticheggianti, prendendo ispirazione appunto dall’omonima soap opera statunitense. Finalmente si ha la possibilità di vedere un Johnny Depp, attore negli ultimi tempi sprecatissimo, in un ruolo un po’ meno convenzionale del solito. Simpatici anche i ruoli di Cloe Moretz adolescente e di Eva Green strega malefica. Dark Shadows è piuttosto divertente, soprattutto nella prima parte in cui lo sventurato vampiro Barnabas Collins si ritrova a fare i conti con la modernità, una modernità esasperata ancor più dal fatto che il film è ambientato negli anni ’70 del femminismo e degli hippies. Tim Burton riesce, come sempre, a creare con la sua fantasia e visionarietà, un universo coerente e simpatico grazie alla stilizzazione dell’eccessivo, però non riesce a portare avanti una storia del tutto convincente dato che nella parte centrale il film risulta più debole. Il problema è che dalla parodia del gotico si passa a sotto trame degne di un vero e proprio melodramma gotico, con conseguente perdita dell’ironia iniziale. Si può affermare senza dubbio che il regista si sia ripreso rispetto ad Alice in wonderland e che si sia riavvicinato in parte al suo stile originario, però c’è ancora qualcosa che non convince, come una mancanza di “mordente” da parte di “Dark Shadows” che osa, ma non troppo.

50 commenti su “Dark Shadows: Tim Burton ispirato ma non troppo

  1. Reblogged this on i cittadini prima di tutto.

  2. L’hai già visto!!! Come ti invidio!
    Io andrò sabato… non vedo l’ora. La tua recensione è bella come al solito, ma sono un po’ giù: sinceramente speravo in reviews stellari. 😦
    Per carità, sono contenta che il film sia meglio dell’inutile Alice. Almeno Burton è tornato – un po’ – quello d’un tempo.
    Appena l’avrò visto ti farò sapere. 🙂

    • L’ho visto venerdì in realtà! Sono riuscita però a scrivere la recensione solamente ora… Potrebbe essere una svolta decisiva per Burton, soprattutto se si facesse affiancare la prossima volta da uno sceneggiatore o da un soggetto un po’ meno “esagerato” 🙂
      Visivamente è davvero molto ispirato, anche se c’è ancora quella puntina di edulcorazione a un certo punto, che a me non piace tantissimo.
      Anche io speravo un film eccezionale, come Big Fish, ma purtroppo così non è stato…

      Un caro saluto 😉

      • Anche a me Big Fish è piaciuto moltissimo. Gli ultimi invece non mi sono piaciuti (La fabbrica del cioccolato, Alice): ho apprezzato solo Sweeney Todd, perché in quel caso il manierismo ci stava – e musiche e scenografie erano bellissime.
        Sono contenta di sapere che sia visivamente molto ispirato. Almeno quello! Vedrò sabato, dai! 😀

      • Ottimo, aspetto le altre recensioni! 🙂
        Baci!

    • anch’io lo vedrò appena sabato tesora 😦

      • Commento anche qui.
        Visto ieri sera! 😀
        A me in generale è piaciuto abbastanza. E’ vero, manca di coraggio, è un po’ commerciale e la storia non è granché… però forse perché l’ho visto in inglese mi ha fatto ridere (alcune battute secondo me sono intraducibili in altre lingue). Ho molto apprezzato l’ironia della pellicola!
        Ci sono scene secondo me geniali (Alice Cooper, le trasfusioni, gli hippies, ecc.) e l’ho trovato visivamente splendido, rimanda all’estetica del cinema muto e dei film classici di vampiri (Dracula, Nosferatu…).
        Rispetto ai vecchi film di Burton non ci siamo, e mi sono un po’ stufata di vedere Depp col cerone in faccia – basta, dopo il bellissimo Sweeney Todd davvero basta così! – però rispetto ad Alice è decisamente un miglioramento!
        Speriamo che in futuro Burton decida di dare una “rinfrescata” alle sue idee; questo film potrebbe simboleggiare la sua ripresa, oppure anche no… staremo a vedere. 🙂

      • Purtroppo da noi vederlo in inglese è praticamente impossibile. In ogni caso la pensiamo proprio allo stesso modo, ovvero che Dark Shadows potrebbe essere una svolta! Speriamo bene perché Burton è uno dei talenti visionari del nostro tempo e sarebbe un peccato perderlo. A me piacque moltissimo Ed Wood. Credo che Burton abbia cercato, in un modo o nell’altro, di rivendicare quello sfortunatissimo regista nel corso della sua carriera attraverso questo gusto dell’esagerazione e del gotico…

      • Anche a me Ed Wood è piaciuto moltissimo. 🙂
        E concordo col fatto che questo Dark Shadows potrebbe essere una svolta… oppure potrebbe essere un prologo alla fine di Burton. Speriamo la prima ipotesi! -_-

      • Come si suol dire, o la va o la spacca! 😉

      • Sto per recensire altri due film: Gli infedeli e Quella casa nel bosco…

  3. Eh? Ma sei sicura? Io non ho tutta questa voglia di andare a vederlo proprio perché mi sembra scialbo, pretenzioso e manierista… bhò… potrei anche avere avuto una prima impressione sbagliata.

    • Ed Wood e Big fish sono decisamente più belli e interessanti di questo film, però ti assicuro che rispetto a La fabbrica di cioccolato e a Alice in Wonderland è un bel passo avanti! Manierista, sì, hai ragione ma credo che Burton oramai abbia presto quella direzione lì. E’ un film con dei difetti evidenti, soprattutto in fase di scrittura, però non è inguardabile come dicono. Sono esagerati.

      • Qualcuno riderà, ma io ho creduto che “Big Fish” fosse stato il coronamento di un certo periodo della carriera per Tim Burton, ormai pronto a provare strade differenti. Vedere certe cose, in seguito, mi ha messo molta tristezza.

        Credo che l’aspetto economico di certe produzioni sia un punto da non sottovalutare. Basta pensare che ancora prima dell’uscita del film girava su FacciaLibro un’inserzione che invitava a “diventare fan di ‘Dark Shadows’, il nuovo film di Tim Burton con Jhonny Depp.”. Prima dell’uscita del film, ribadisco.

      • Penso che hai colto in pieno il problema: il connubio Burton-Depp è diventato una specie di marchio attira-ragazzine e si continua a mantenere una certa mancanza di acredine e di grottesco penso proprio per non deludere le aspettative adolescenziali e smielate di un certo target che garantisce milioni al botteghino. La tristezza è che sembra un percorso al contrario: invece di poter fare i film che vuoi, quando diventi famoso, pare che devi fare ancora di più i film come li vuole la produzione!

        A questo proposito ti (e vi) linko una lettera scritta da Silvano Agosti a Marco Bellocchio, in cui si parla del fatto che quest’ultimo abbia finito per farsi influenzare molto dai produttori (e non solo da quelli) snaturando un proprio film in particolare.

      • Ragazzine (di tutte le età)… esiste qualcosa che si asterranno dal rovinare? 😦

      • Ne parlavamo proprio l’altro giorno con felicediesseredonna sul suo blog! Purtroppo se il gusto imperante è quello vuol dire che la popolazione femminile sta messa abbastanza male: del resto dipende dalla (mancanza di) cultura e gusto in cui sono vissute, oltre che dal fatto che sono, letteralmente, in balìa dei propri ormoni impazziti verso il primo che passa sullo schermo, onde compensare le restrizioni che si autoimpongono nella vita reale.

  4. ahhhhh era da tanto che non leggevo per bene le tue recensioni! Mi mancavano! Detto questo, il devo ancora andare a vedere il film e appena andrò ti farò sapere 😉

  5. L’hai visto, certo! Sono molto curiosa, perché il cast mi stimola, Depp è ormai scontato, ma in nessuna accezione, perché dipende dal film, è Burton il pifferaio magico. Modernità anni ’70 mi piace, perché è tra i 60 e i 70 che si è abusato di questo termine, quassi si fosse lì lì per andare verso una nuova era di massimo potenziale mentale e tecnologico, di pari passo all’ambientalismo, all’amore libero, alla New Age più psicadelica.. Il gotico umoristico mi attrae, e Burton ne è l’artefice oserei dire.. Sempre ottima la recensione, stuzzicante.. Ciao Emerald!

    • Grazie mille 🙂
      Anche io condivido la tua visione degli anni ‘ 70, anzi secondo me c’è stata una brutta regressione… Basta guardare i film, sentire la musica: non per fare facili nostalgismi, ma questo discorso non lo farei mai per nessun’altra epoca, non è perché gli anni ‘ 70 sono passati ma perché a confrontare, in media, un prodotto artistico di allora con uno di ora viene solo da piangere. Ciao carissima!!

  6. Mannaggia a Burton, a sua moglie e a Johnny Depp.
    Non sono contraria alle collaborazioni di lunga durata tra registi ed attori, però uno dei due dovrebbe avere la capacità di dire basta, come fece all’epoca DeNiro con Scorsese.
    Credo che il connubio creativo tra i due sia prosciugato da tempo, e che Sweeney Todd sia davvero uno degli ultimi fuochi per quanto li riguarda.
    Stesso discorso vale per Helena Bonham-Carter, vorrei sapere con cosa lo minaccia per farsi infilare in ogni produzione!

  7. Mah secondo me questo non si riprende più.. Ha venduto l’anima ai soldi , ha trovato la formula vincente con Depp e tanti cari saluti a tutti.. Si, oggi sono disfattista!

    • Dai, poverino… Sarà colpa soprattutto delle produzioni e di quella – quella sì che è davvero malefica – terrifacante moglie che si ritrova! Io ci spero ancora che si riprenda e che finalmente si liberi di una collaborazione oramai giunta al capolinea.

      • sei troppo ottimista, io non credo che sia la produzione comunque. gira un’immagine troppo carina su facebook di tim burton. Appena la becco te la posto, insomma la dice lunga. La moglie non so che tipo sia però.

      • Sì, forse hai ragione però la speranza non è ancora morta secondo me! Be’, dai, i registi devono sempre combattere con logiche di produzione e, soprattutto, logiche di mercato molto più grandi di loro stessi… Appena ce l’hai passamela

      • ma non è che tante volte hai eliminato la possibilità di chiederti l’amicizia? perchè non riesco a trovare il bottone per richiederla.. forse è sto diario maledetto che lo ha spostato

      • Avevi ragione… Ora puoi! 😀
        Scusa, anzi grazie per avermi avvisato…

      • No aspetta un attimo. Sto facendo un casino…

      • spero tu non sia laureata in scienze delle comunicazioni altrimenti hai sbagliato tutto 😀

      • Ah ah… No, tranquilla, sono laureata in scienze della risintonizzazione del digitale terrestre ultimamente!

      • sapevo che era una cosa troppo complicata 😀

      • mah..intanto ho messo il like 😀

      • Facevamo un discorso del genere l’altro giorno, tra amici. Parlavamo di come Massimo Ceccherini, quando non è impegnato in successi commerciali, dimostri di saper fare cose piacevoli (“Lucignolo” e “Faccia da Picasso” li ho visti volentieri), ma non decolli perché non sa dire di no ai soldi delle noiosissime commediole di Pieraccioni.
        Ma è solo una questione di “non saper dire di no”? C’è anche da dire che una volta entrato in un certo giro devi affannarti per rimanerci. Si fa presto a dire “Tim Burton il genio intoccabile che finalmente può fare quello che vuole.”… Ci sono troppi leccaculismi in quell’ambiente, e i leccaculismi costano! Le belle macchine, le ville, le feste dove incontrare le persone giuste, la cocaina, le interviste… non sono solo divertimento, ma investimenti. Alle feste devi andarci per incontrare la gente che ti farà lavorare, ma senza la bella macchina alle feste non ti fanno entrare, senza le interviste non ti invitano, se qualcuno non ha la villa non si sa dove farle e se non c’è la cocaina la gente che ti fa lavorare non viene. Si fa presto a dire “2000€ al mese sono una cifra con cui si può campare dignitosamente.”.
        È vero che J. Depp dovrebbe rifiutarsi di fare film come “I pirati dei Caraibi 84bis”, ma è vero anche che, se non facesse film per qualche anno, potrebbe benissimo sparire dalla circolazione. “Sparire dalla circolazione? Depp? La star del momento, insostituibile, amata da tutti?”. Bhè… sì; credete che le bimbeminkia ci metterebbero tanto a trovare uno più effemminato e meno talentuoso per sostituirlo? Quando ho iniziato a fare interviste per il teatro mi sono stupito del fatto che esistessero personaggi importanti che potevo contattare tranquillamente chiamandoli al telefono. Gli artisti della PFM, per esempio. Ma è un’umiltà che pagano in popolarità. Prendete uno come Branduardi. Ha fatto sempre una carriera umilissima, senza cazzate, con poche ospitate televisive ben gestite, facendo pagare i suoi CD un prezzo onesto… col risultato che ha solo due anni in più di Vasco Rossi e la gente è convinta che ne abbia il triplo. Pagare in popolarità significa essere ascoltati solo dalla gente a cui interessa quello che fai, e questo è un problema, perché l’obiettivo è proprio raggiungere quelle persone che, dipendesse da loro, NON ti ascolterebbero.

      • Quoto tutto. Io semplicemente stavo dicendo che: valla a trovare quella grande produzione che ti fa fare quello che vuoi davvero. Basta guardare Coppola, che deve affidarsi a produzioni piccolissime perché sta facendo i progetti che interessano a lui, girati come vuole lui (vedi Un’altra giovinezza e il prossimo Twixt) e la critica lo rimprovera che fa delle cose da ventenne e che i suoi film non sono capolavori… Pare quasi una condanna quella di aver girato dei capolavori!
        Anche io credo che quando diventi famoso ci sia una marea di persone a cui “devi dare i resti”, a cui devi dei favori, tantissime spese per mantenere il target di vita etc e soprattutto, come hai già detto tu, per mantenere quell’immagine che ti sei creato appositamente del tuo personaggio.

      • A che cribbio servano tutti quei soldi a un calciatore, invece, rimane un mistero. °-°

      • A parte che mi sono fatta due risate rileggendomi questi commenti. Dunque finalmente l’ho visto anche io ( ancora mi manca to Rome with Love, abbi pazienza ), e secondo me è stato un pò insipido come film, simpatico in certe battute o certe scene, ma la parte finale la taglierei tutta. E’ troppo stupida per poter essere seria.. vorrei entrare nel particolare ma siamo a rischio spoiler. Jhonny Depp mi è piaciuto, ma c’è anche da dire che c’era un cast meraviglioso a far girare le cose..
        Ad ogni modo Burton me lo sparerò il mercoledì pomeriggio a prezzo ridotto d’ora in poi.

  8. Alice in wonderland è stato un pugno nello stomaco.. Tim Burton era semplicemente osceno, una delusione! Infatti ero indeciso se guardare o no Dark Shadows, perchè lui che mi fa delle commedie non mi attira molto.. però adoro Eva Green e qui, tutti, mi dicono che è fantastica! se non l’hai ancora visto, ti consiglio Hunger games.. mi sono innamorato di quel film!

  9. Tim Burton ormai è come un vecchio amico al quale non puoi proprio dire di no, anche se sai benissimo che ti deluderà… certo ‘Dark Shadows è il suo miglior film dai tempi de ‘La sposa cadavere’, ed è anche abbastanza divertente, ma ormai temo (purtroppo) che i suoi capolavori del passato siano decisamente irripetibili…

    • La sposa cadavere non mi entusiasmò molto all’epoca, forse anche per la fila di ragazzine vestite di nero con cappellone da strega che già affollavano la prima del film a Venezia, cosa che già faceva intuire qualcosa di inquietantemente pop riguardo al fenomeno Burton che si andava profilando. Ti dirò, io credo che il suo ultimo bel film sia stato Big Fish. Penso che sia normale che i capolavori stiano più o meno all’inizio di una carriera di un grande autore e regista. Il problema è che qui pare che Burton abbia bisogno di un appoggio migliore in fase di scrittura delle sue opere. Un altro problema credo che sia quel dannato connubio con Depp che sembra proprio essersi esaurito…!

  10. Vado a vederlo stasera… ti saprò dire 😉

  11. Visto ultimamente.. a me è piaciuto tantissimo (anche se non ho drmito la notte,ehehe)!
    Aspetto di vedere il secondo.. perchè sisa che c’è un secondo film, giusto?

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